30 giorni, 30 peccati (in italian, sorry)
30 giorni, 30 peccati (in italian, sorry)
| Sex Story Author: | Giovanna Story |
| Sex Story Excerpt: | - lei non voleva ma lui insistette e minacciò di andare via senza farle vedere più niente. Giorgia l’accontentò. Tante |
| Sex Story Category: | Fantasy |
| Sex Story Tags: | True Story |
1
– Mi fa male, stasera – sussurrò la sorella nel buio ma quello scemo di Renè non si decideva ad andarsene in camera sua.
– Ieri pomeriggio hai spinto troppo, idiota! –
Renè sbuffò ma non mollò. Era inginocchiato per terra affianco al suo letto e con la mano sotto le lenzuola continuava a cercare di intrufolarsi sotto la sua vestaglietta.
– Devi andartene, non deve succedere più, lo capisci? –
– Solo un’ultima volta – sussurrò il fratello nel buio – è troppo bello! –
Giorgia ripensò a quel mese incredibile… tutto era cambiato e lei non riusciva a raccapezzarsi in quella situazione che sapeva essere peccaminosa… eppure, era stato tutto così naturale e stupefacente al tempo stesso: sensazioni mai provate.
Il giorno dopo sarebbero tornati i genitori; erano stati fuori per un’operazione tutto Luglio e i due ragazzi erano rimasti con la nonna, anziana e sorda.
Tutto era cominciato quasi per caso, la mattina che la nonna era andata a prendere la pensione. Giorgia era nella vasca, stava finendo di fare il bagno e Renè entrò. La prendeva in giro ma lei si accorse che la guardava in modo curioso; poi il ragazzo, tra una battuta e l’altra, minacciò di fare pipì nella vasca.
La sorella aveva intravisto altre volte il coso del fratello ma mai così da vicino: duro e stizzito, come fosse un ramo lievemente storto.
Quell’arnese aveva attirato il suo sguardo in maniera ipnotica e il ragazzo ne aveva approfittato.
-Vuoi vedere una cosa segreta? – disse cercando di conquistare la sua curiosità. Teneva il membro all’altezza del viso di lei e Giorgia faceva del suo meglio per non guardare ma era impossibile.
– Lo vuoi vedere lo sperma? – disse borioso quel discolo di Renè.
– Perché, tu hai dello sperma? – disse sua sorella ingenuamente.
– Certo – disse Renè vanitoso – Lo vuoi vedere? –
Lei provò un certo calore in tutto il corpo e arrossì.
– Mi esce da qui! – e si guardò il cazzo, che si era più grosso di quanto Giorgia avesse potuto immaginare.
– Ecco – disse – faccio così e tra poco mi esce dalla punta, guarda bene! – Il ragazzo prese una posa molto seria; Giorgia ne seguiva attentamente le mosse. Con la sinistra si teneva la maglietta sopra la pancia: si vedeva bene quel fungo che gli spuntava tra le gambe. Con la mano destra se lo faceva scivolare in mano.
Giorgia guardava senza formarsi un idea precisa, si rendeva conto che quello che stavano facendo era proibito ma, presa così alla sprovvista, non fu in grado di porre un freno alla tresca.
Era eccitante e poi aveva sete di conoscere certi segreti, l’avrebbero messa in posizione privilegiata con le amiche.
Naturalmente, seduta nella vasca, teneva una mano proprio tra le cosce e, spontaneamente, si carezzava il clitoride gonfio.
Renè continuava rapidamente, teneva le gambe ritte e strette, per spingere il cazzo più in fuori possibile.
– Togli la mano e fammi vedere le tette!
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